Bandiera della Sicilia

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Bandiera della Sicilia- Il Viaggio in Sicilia

La Bandiera della Sicilia, una delle più antiche al mondo!

« Il Parlamento decreta: Che da qui innanzi lo stemma della Sicilia sia il segno della Trinacria senza leggenda di sorta. Fatto e deliberato in Palermo li 28 marzo 1848. »

La bandiera della Sicilia è la bandiera ufficiale della Regione Siciliana. La bandiera, le cui origini risalgono al XIII secolo, è stata adottata ufficialmente, su proposta dell’allora presidente dell’ARS Nicolò Cristaldi, con la legge regionale 4 gennaio 2000 n. 1 e viene esposta in tutti gli edifici pubblici siciliani.


Descrizione
La bandiera della Sicilia è la quarta bandiera più antica al mondo ed è costituita da “un drappo di forma rettangolare di colore rosso e giallo con al centro la Triscele color carnato, il Gorgoneion e le spighe, il tutto a simboleggiare il forte legame tra storia e mitologia che contraddistingue quest’isola al centro del Mediterraneo.

Il colori (in ordine, rosso e giallo) simboleggiano l’unione durante la rivoluzione dei Vespri siciliani del 1282, contro gli Angioini, dei comuni di Palermo, capofila nelle ribellioni e Corleone che era la capitale agricola nel cuore della Sicilia.
La Triscele, comunemente chiamata anche trinacria, è l’antico simbolo della Sicilia e raffigura un essere con tre gambe (dal greco τρισκελής ) a rappresentare i tre promontori più estremi dell’isola, mentre il Gorgoneion, ovvero la testa della Gòrgone rappresenta Medusa con i suoi serpenti, figura mitologica Greca.
Ai serpenti infine vennero aggiunte le spighe di grano dai Romani, sia come simbolo di fertilità sia perché la Sicilia fu la prima provincia e “granaio” di Roma.


Trinacria-Il-Viaggio-in-Sicilia Bandiera della Sicilia

Nella bandiera della Sicilia campeggia in bella mostra il simbolo di una testa femminile con tre gambe piegate (triscele) e mosse direttamente dal capo. In araldica questa raffigurazione prende il nome di trinacria.

La testa rimanda chiaramente alle gorgoni, mostri della mitologia greca di aspetto mostruoso, ali d’oro, mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli. Esse erano tre e rappresentavano le perversioni: Euriale rappresentava la perversione sessuale, Steno la perversione morale e Medusa (la più famosa, unica mortale tra le tre e custode degli Inferi), la perversione intellettuale.

Anticamente il nome della Sicilia era quello di Triquetra o Trinacria. Questo perché, a differenza della classica forma tonda di tutte le altre isole, la Sicilia ha una configurazione geografica strana. È caratterizzata da tre promontori, Pachino, Peloro e Lilibeo e tre vertici che quasi istintivamente rimandano al triangolo. Ed è probabilmente in epoca ellenistica che la cultura greca, colma di dei, semidei e mostri mitologici, coniò il simbolo della gorgone con tre gambe attaccate direttamente alla testa associandolo piano piano alla nostra terra ed i misteri che la avvolgevano (se non sbaglio un tempo la fine del mondo con tanto di colonne d’ercole erano molto più vicine alla Sicilia di quanto possiamo oggi immaginare).


Ma dove trae origine questo simbolo?

In questo gli studiosi sono concordi nel ribadire che la trinacria sia un antico simbolo religioso orientale che rappresentava il dio del sole nella sua triplice forma di primavera, estate e inverno. Remote monete (del VI e IV secolo a.C.) lo testimoniano. Esse provenivano quasi tutte da città dell’Asia Minore, come Aspendo in Panfilia, Olba in Cilicia, Berrito e Tebe nella Troade.
Il simbolo si sarebbe quindi diffuso, in occidente, attraverso i greci che con le tre gambe marchiavano diverse monete (ad esempio quelle di Atene del VI sec a.C., ma anche successivamente nelle urbe di Paestum, Elea, Terina, Metaponto e Caulonia).
In Sicilia, invece, pare essere stato Agatocle (in Siracusa) ad usare il simbolo sulle monete e forse (questo dato non è certo) come sigillo personale.

In epoca romana che la trinacria perde il suo intrinseco significato religioso per diventare esclusivamente il simbolo geografico della Sicilia. In quell’epoca, a Palermo, la gorgone con tre gambe appare nel suo aspetto definitivo sulle monete. Ma al posto dei serpenti, la testa della gorgone è decorata con tante spighe. Spighe di grano che tributavano alla Sicilia il suo ruolo di granaio dell’antico impero romano. Sicilia sinonimo di fertilità e prosperità.


Ma perchè è stata usata la testa di una gorgone?

La domanda che alcuni di voi potrebbero porsi è: ma perchè, se il significato religioso della trinacria non c’era più, si continuò ad usare una immagine mistica come quella della gorgone?

La gorgone è un dettaglio tipicamente siciliano. In tutte le altre rappresentazioni, le gambe erano legate tra loro attraverso un cerchio o un punto. La “Trichetria” è fortemente legata alla mitologia greco orientale. I nostri avi erano soliti decorare tempi, vasi e case con maschere e raffigurazioni pittoresche per scongiurare, allontanare o annullare influssi maligni. Proprio come il gesto delle corna che noi usiamo per esorcizzare il male.

Per il siciliano doc, religioso e superstizioso per tradizione familiare, la trinacria è un talismano portafortuna.


> Video: Bandiera della Sicilia

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