Buscemi: “Il Paese Museo”

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Buscemi: "Il Paese Museo"- Il Viaggio in Sicilia

Buscemi: “Il Paese Museo”

Buscemi è un piccolo paesino arroccato su una collinetta dell’altopiano ibleo (SR), situato a 761 metri s.l.m.. Un paese antico legato alla sua storia e alle tradizioni che domina la Valle dell’Anapo, circondato dalle testimonianze dell’antica Akrai, di Casmene e dalla Necropoli di Pantalica. Le radici storiche di Buscemi affondano nella protostoria, ma le prime notizie risalgono al periodo arabo. Ricostruita dopo il terremoto del 1693, è arricchita da rilevanti esempi di architettura barocca religiosa e civile.

L’origine del nome “Buscemi” viene fatta risalire all’antico arabo “Castello di quel dal neo” cioè “Castello dell’uomo con il neo“. Il termine “qalʾat” (قَلْعَة) significa castello o fortezza, il che denota la grande importanza strategica e militare che Buscemi possedeva in passato.

Attrattiva principale

In questo piccolo paese agricolo è stato organizzato un singolare itinerario etno-antropologico che ha dato a Buscemi la singolare definizione di “paese-museo”, considerato un esempio particolare in Europa. Comprende nove unità museali: I Luoghi del Lavoro Contadino, le cui “sale” si trovano disseminate in tutto il centro. Si tratta in effetti di ambienti che ripercorrono il lavoro e la vita della gente degli Iblei: la bottega del fabbro, il frantoio (ove sono state ambientate alcune scene del film La Lupa di Gabriele Lavia), la casa di un massaro e quella di un bracciante (lo Jurnataru), il calzolaio e del concia brocche, la bottega del calderaio, il falegname e il palmento, ove avveniva la pigiatura dell’uva. Il locale adiacente a quest’ultimo, ospita una piccola cineteca. Si consiglia la visione del filmato che illustra le attività lavorative del passato, ambientate nelle botteghe aperte alla visita. L’ottavo ambiente è un mulino ad acqua (Mulino S. Lucia) che serviva per la macinatura del grano e si trova a Palazzolo Acreide. All’interno è stato allestito un piccolo Museo della Macina del Grano.


Altri luoghi da visitare

L’itinerario permette di scoprire inoltre anche i monumenti barocchi, con la bella facciata della Chiesa Madre, quella curvilinea di S. Antonio da Padova e S. Sebastiano, e gli angoli più suggestivi e graziosi come ad esempio il “quartiere contadino” con costruzioni in pietra piccole e basse.

Chiesa di San Giacomo Chiesa di San Sebastiano Chiesa di Sant’Antonio da Padova Chiesa del Carmine.

Appuntamenti da non perdere

• APRILE – Sagra della ricotta
L’ultima domenica di Aprile vengono allestiti stand dove avviene la lavorazione dei prodotti caseari come: ricotta e vari tipi di formaggi e l’esposizione e vendita di prodotti tipici come olive, pomodori secchi funghi, ecc. La manifestazione si svolge nella via principale di Buscemi, ma la piazza è il vero centro della sagra dove vi sono spettacoli musicali per intrattenere i turisti.


• MAGGIO – Festa del Crocifisso
La festa del Crocifisso, celebrata ogni anno la prima domenica di Maggio, è la più antica di Buscemi. Il Crocifisso viene fatto uscire dalla chiesa del Carmine e portato in processione per le vie cittadine. A conclusione della processione viene dedicata una canzone come segno di devozione e successivamente viene recitato l’antico e tradizionale rosario in siciliano cantato.


• AGOSTO – Buscemi Paese Museo di notte
Il penultimo fine settimana di Agosto il museo effettua un’apertura notturna, durante la quale si può assistere all’esplicitazione di arti e mestieri, concerti, mostre, scambi culturali con altre regioni.

Festa della Madonna del Bosco
La festa della Madonna del Bosco, Patrona di Buscemi, viene celebrata l’ultima domenica di agosto ed è caratterizzata dalla processione del simulacro, portato a spalla nuda dai devoti. La statua esce dal Santuario e lentamente procede verso l’ingresso del paese per poi percorrere la lunga via sacrale, sempre identica nello scorrere del tempo, nel corso della quale si può assistere a un grande tripudio di affetto e di devozione, con numerosi bambini spogliati e offerti alla Vergine. La “ballata” rappresenta la conclusione dei festeggiamenti mattutini, prima che il fercolo entri nella chiesa Madre vengono lanciati “i nzareddi” al suo passaggio.


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