La Cascata del Catafurco:
Uno splendido balzo d’acqua di circa 30 metri di altezza.
Se siete alla ricerca di angoli insoliti della Sicilia, ce n’è uno tutto da scoprire. In provincia di Messina, nel territorio di Galati Mamertino, custodita come un tesoro prezioso tra valli scoscese e macchia mediterranea, si trova una delle cascate più belle della nostra isola.
È la cascata del Catafurco, uno splendido balzo d’acqua di circa 30 metri di altezza, situata lungo il corso di un affluente del torrente San Basilio. Per accedervi bisogna superare l’abitato di Galati e lasciare la macchina qualche chilometro dopo la frazione di San Basilio.
Da qui, a piedi, si prosegue su una comoda mulattiera che, allontanandosi dal traffico e dal rumore dei centri abitati, si immerge in una valle silenziosa, stretta tra pareti strapiombanti e puntellata di antichi “pagghiara” (tipiche costruzioni rurali in pietra).
Dopo qualche chilometro, una deviazione porta ad un ripido sentiero che si stringe tra la parete e il fondovalle. Lentamente il rombo dell’acqua cresce di volume finché, dispiegatesi le ultime quinte rocciose, appare la cascata. Il salto, creato dall’azione tettonica di faglie locali, è incastonato tra enormi pareti di roccia che si aprono a ventaglio, mentre alla sua base un’ampia piscina naturale raccoglie le acque di caduta.
Si tratta della “marmitta dei giganti”, una depressione sub-circolare formata dall’azione erosiva dei clasti trasportati dal fiume, che erodono progressivamente piccole cavità in cui restano intrappolati.
Non lontano dalla cascata del catafurco si trova la grotta delle “Lacrime di Maria” dove è stata posta una statua della Madonna. La grotta è circondata dal muschio che attraverso un piccolissimo ruscello gocciola simulando un pianto, appunto denominato “Lacrime di Maria”.
L’area di Galati è inoltre porta d’accesso preferenziale ai famosi boschi del Parco dei Nebrodi: poco più a sud della cascata, i pascoli e la macchia mediterranea cedono il passo ai cerri e ai faggi. Seguendo carrozzabili e trazzere da Galati, si supera Portella La Lastra per raggiungere i ruderi del Casotto di Don Custodio.
Da qui ha inizio la faggeta di Contrada Dagara, che ammanta Pizzo Scavello (1506 metri) congiungendosi a ovest senza soluzione di continuità con l’enorme bosco di Mangalaviti, una delle faggete più belle d’Italia. Proprio i grandi boschi fanno dei Nebrodi testimonianza di una Sicilia che non c’è più.
Dove si trova la Cascata del Catafurco? Scoprilo attraverso Il Viaggio in Sicilia!
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