Castello Ursino

Castello Ursino- Il Viaggio in Sicilia

Il Castello Ursino, detto anche Castello Svevo di Catania, si trova in Piazza Federico di Svevia e nacque per il volere dell’imperatore Federico II di Svevia. Il castello venne edificato nella prima metà del ‘200, precisamente tra il 1239 ed il 1250. L’architettura del Castello Ursino e la relativa pianta rinviano a quelle del Castello Maniace e del Castello Augusta, entrambi edifici di stampo federiciano. Prima di una copiosa eruzione dell’Etna avvenuta nel 1669, il Castello Ursino godeva di una fantastica e suggestiva posizione su un promontorio abbracciato dal mare, come una vera e propria fortezza di stampo difensivo.

Sarebbe stato costruito sulla riva del mare per volontà di Federico II e il nome “Ursino” dato al castello deriverebbe da Castrum Sinus ovvero il “castello del golfo”.


Cenni storici
Il Castello Ursino fu eretto a partire dal 1239 grazie all’architetto militare Riccardo da Lentini. L’esistenza della grandiosa bellezza del castello, dovuta a Federico II di Svevia, è stata per alcuni periodi residenza dello stesso imperatore, precisamente negli anni che intercorsero tra il 1296 ed il 1336. Il 1392 fu l’anno di sovversione di Catania che insorse contro gli Aragonesi dopo che furono sbarcati i Martini. Il Castello Ursino divenne stabilmente residenza della corte e dei sovrani solo verso la fine del ‘300 e l’inizio del ‘400 e, intorno alla seconda metà del XV secolo, il castello svolse anche il ruolo di sede di sessioni parlamentari.


Architettura del castello
La costruzione, è a pianta quadrata, ogni lato misura circa 50 metri. I quattro angoli sono dotati di torrioni circolari con diametro poco superiore ai 10 metri e altezza massima di 30, mentre le due torri mediane sopravvissute (in origine erano quattro) hanno un diametro di circa 7 metri. Le mura sono realizzate in opus incertum di pietrame lavico e presentano uno spessore di 2.50 metri. Originariamente il castello presentava alle basi delle scarpate che lo slanciavano dandogli un aspetto decisamente imponente. Esse sono visibili nel fossato del lato sud del castello grazie agli ultimi scavi effettuati.

Il lato settentrionale è quello principale ed è ben conservato con quattro finestre anche se originariamente non presentava aperture per renderlo meno vulnerabile agli attacchi nemici, qui l’entrata del castello era difesa da un ponte levatoio e da mura difensive i cui resti sono ancora visibili nel fossato di fronte all’entrata. Una base a scarpa rafforza la struttura del castello.

Il lato sud è molto cambiato nel tempo, data la scomparsa della torre mediana e delle numerose finestre aperte nel tempo. Qui troviamo una porta secondaria detta “porta falsa” che, per mezzo di uno scivolo (che probabilmente era in legno e pietra), conduceva all’imbarcadero a mare ricavato oltre il bastione; il lato sud del castello infatti fino alla metà del XVI secolo era direttamente prospiciente la spiaggia e le acque del mar Jonio. Poi la realizzazione del bastione di San Giorgio e della piattaforma di Santa Croce lo allontanarono dal mare, ma lo resero efficiente per l’uso dei cannoni.

Il definitivo allontanamento dal mare e l’innalzamento del livello del terreno circostante al castello fu dovuto alla colata lavica del 1669 che lo cinse quasi totalmente e sommerse i bastioni. Il lato est non presenta la semi torre ma vi si trova una meravigliosa finestra di età rinascimentale con un pentalfa (stella a cinque punte) in pietra nera lavica. I moderni lavori di restauro hanno portato alla luce fino ad ora parte dei bastioni cinquecenteschi, una garitta perfettamente conservata e gli originari basamenti a scarpa che oggi restituiscono l’originaria maestosità alle torri angolari del castello.

L’ingresso si trova nel prospetto nord, sotto una nicchia con una scultura raffigurante un’aquila sveva che afferra una lepre, simbolo del potere del sovrano Federico II sulla città etnea. Al suo interno si sviluppava la corte e vi rimane un bel cortile con scala esterna in stile gotico-catalano costruita in età rinascimentale, intorno all’atrio c’era una fuga di crociere quadrate che furono definite “campate di un maestoso tempio gotico”.

Attorno al cortile interno c’erano le quattro grandi sale fiancheggiate da sale minori, dalle quali si accede alle torri angolari. Ogni grande sala è divisa da tre campate, coperte da volte a crociera costolonate che si dipartono da semicolonne con capitelli ornati a foglie.

Dal piano inferiore al piano superiore si accedeva attraverso le scale a chiocciola posizionate all’interno delle semi torri nord e sud. Funzionalmente combinò sia la funzione di reggia (palatium) che quella di maniero (castrum).

Dopo la colata lavica del 1669 e il terremoto del 1693, il castello vide allontanare la linea di costa di centinaia di metri e rialzarsi il livello del terreno di una decina di metri così che la sua imponenza e la sua magnificenza venne occultata per sempre.


Visita del castello
Il Castello Ursino è aperto al pubblico da lunedì a sabato, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, escluso la domenica.
Il costo del biglietto è di 6,00 €


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