La Cattedrale Protometropolitana dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, conosciuta semplicemente come Duomo di Messina è dedicata alla Madonna della Lettera.
La leggenda della Madonna della Lettera narra che San Paolo una volta giunto a Messina trovò un popolo molto favorevole alla conversione al cristianesimo. Quando Paolo era in procinto di lasciare la città per dirigersi in Palestina, alcuni messinesi gli chiesero di poterlo affiancare durante in tragitto, al fine di conoscere Maria, la quale stilò una missiva il cui epilogo in ebraico significava: “benedico voi e la vostra città”.
Da allora a Messina il 3 giugno e il 15 agosto si festeggia la Madonna della Lettera.
Cenni storici sul Duomo di Messina
Le origini di questo imponente Duomo risalgono al periodo normanno, quando Ruggero I di Sicilia volle rifondarlo dopo che i saraceni lo avevano profanato. La consacrazione del Duomo di Messina avvenne nel 1197 con l’Arcivescovo Berardo. Con il trascorrere del tempo le strutture originarie subirono diverse modifiche con aggiunte di elementi architettonici, che seguivano le mode del tempo.
La prima distruzione avvenne nel 1254 quando ci fu un violento incendio durante i funerali di Corrado IV. Dal 1300 cominciò un lento periodo di ricostruzione che terminò nel 1500. Durante questi duecento anni vennero introdotti diversi elementi decorativi come i mosaici, le decorazioni del soffitto, i portali, il rivestimento in marmo della facciata e l’imponente complesso dell’Apostolato; realizzato da uno dei discepoli di Michelangelo Buonarroti, Angelo Montorsoli che realizzò anche la fontana di Orione all’esterno del Duomo. La semplicità delle linee e la nobiltà del Duomo fu modificata con l’arrivo del barocco. Durante questo periodo furono aggiunti putti, festoni, diversi altari e stucchi.
Dopo il terremoto del 1783 fu anche modificata la struttura, sovrapponendo una cupola in legno all’incrocio tra la navata centrale e il transetto. Durante questa ristrutturazione fu distrutto il campanile e furono aggiunte due torri in stile neogotico. Con il terremoto del 1908 il Duomo di Messina crollò completamente. La ricostruzione cominciò durante gli anni venti e ridiede al Duomo l’aspetto originario.
Tutte le opere d’arte sono state recuperate ma, durante il secondo conflitto mondiale vi fu una nuova distruzione. La notte del 13 giugno 1943 Messina fu bombardata e il Duomo andò in fiamme. Dopo questa catastrofe restarono a testimonianza del Duomo solo alcune strutture perimetrali e del lungo restauro degli anni venti non restò quasi niente. In maniera quasi tempestiva, per volere di Mons. Angelo Paino, si provvide alla ricostruzione e nell’agosto del 1947 la chiesa venne riaperta al culto da Papa Pio XII. Le statue e i marmi che si trovano adesso all’interno del Duomo sono delle pregevoli copie delle originali.
Il 24 giugno 2011 la lapide dell’imperatrice Costanza di Altavilla è ritornata all’interno del Duomo dopo circa cento anni di assenza.
Oggi il Duomo di Messina è secondo per grandezza solo alla Cattedrale di Palermo.
Breve descrizione del Duomo di Messina
La facciata del Duomo è suddivisa in due parti: la parte inferiore è decorata con marmi policromi e tarsie, mentre la parte superiore è tutta in pietra con tre monofore gotiche e un rosone. In corrispondenza delle tre navate vi sono tre portali in stile gotico, il più importante è quello centrale: un prezioso e intricato ricamo di pietra in cui spiccano motivi religiosi e profani, scene di vita quotidiana e agreste; fu realizzato fra il ‘300 e il ‘500. Il portale di sinistra, del ‘400, mostra invece una vergine benedicente, incastonata fra motivi animali e vegetali. Quello di destra, più essenziale, datato 1518, presenta nella lunetta la figura di S.Placido. La chiesa possiede anche due portali laterali di pregevole fattura sulle fiancate, entrambi realizzati nel 1545.
All’interno, la pianta basilicale è scandita, nella navata centrale, da due serie di 13 colonne. Lo slancio degli archi a sesto acuto accompagna lo sguardo verso le capriate lignee del soffitto, ridipinte dopo il ’43 ispirandosi ai giochi di colore arabo-bizantini. In fondo, nell’abside centrale, emerge l’imponente mosaico del Cristo Pantocratore, fedele riproduzione di quello trecentesco. Dodici cappelle delle navate laterali, sei per lato, sono occupate da statue raffiguranti gli apostoli.
Il progetto originario dell’allestimento è opera del Montorsoli; le statue originali sono state realizzate fra il ‘500 e il ‘700, ma purtroppo sono andate distrutte durante l’incendio seguito ai bombardamenti del ’43; quelle attuali non sono altro che copie realizzate da svariati artisti.
La chiesa è chiusa dal transetto, dove è collocato un grandioso organo polifonico, uno dei più grandi d’Europa e secondo in Italia solo a quello del duomo di Milano. Si compone di cinque tastiere, 170 registri e più di 16 mila canne! Dietro l’organo si può notare la lastra tombale dell’arcivescovo inglese Richard Palmer (1195), la scultura più antica presente nella cattedrale.
L’altare maggiore, dedicato alla Madonna della Lettera, patrona di Messina, è realizzato come una macchina scenica a baldacchino, adorna di marmi e rame dorato. Alla sua realizzazione, iniziata nel 1682 e terminata nella seconda metà del ‘700, contribuirono fra gli altri anche Pietro Juvarra e Guarino Guarini.
Il campanile e l’orologio astronomico più grande del mondo
Il campanile annesso al Duomo di Messina, contiene al suo interno l’orologio meccanico e astronomico più grande e complesso che esista al mondo. Progettato dalla ditta Ungerer di Strasburgo per incarico dell’Arcivescovo dell’epoca Mons. Angelo Paino, fu inaugurato il 15 agosto 1933.
Ogni giorno alle 12:00 in punto un complesso sistema di contrappesi, leve e ingranaggi consente che le statue di bronzo dorato, collocate nella facciata prospicente la piazza, si muovano.
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