Gole dell’Alcantara: Parco Fluviale

Gole dell'Alcanta- Il Viaggio in Sicilia

Le Gole dell’Alcantara 

e il loro Parco Botanico-Geologico.

Dall’arabo, لقنطرة, “al-Qantarah” che significa “il ponte”: signori e signore ecco a voi le Gole di Alcàntara, da pronunciarsi rigorosamente con l’accento sulla seconda a. Dette anche “Gole di Larderia“, sono situate nella Valle dell’Alcantara, dove termina la catena montuosa dei Peloritani, tra i comuni di Castiglione di Sicilia e di Motta Camastra.

Il Parco Fluviale dell’Alcantara è stato istituito nel 2001 a protezione di un lungo tratto del fiume omonimo, che sorge dal settore orientale del Monti Nebrodi e che deve il suo nome ai resti di un ponte edificato dai romani per consentire il passaggio delle legioni dell’Impero e in grado di resistere alle prorompenti piene del fiume; il tratto del fiume in oggetto si estende tra le province di Catania e di Messina, su una superficie di meraviglioso territorio di circa 1928 ettari.

L’Alcantara ha la sua sorgente a un’altitudine di 1250 m nel comune di Floresta. Nel suo percorso verso il mare, oltre il nord del Monte Etna, che attraversa i comuni di Randazzo, Mojo Alcantara, Francavilla di Sicilia, Motta Camastra, Castiglione di Sicilia, Graniti, Gaggi, Calatabiano, Taormina e Giardini-Naxos.


Caratteristiche del luogo

Sono delle gole alte fino a 25 metri e larghe, nei punti più stretti 2 metri, e nei punti più larghi 4-5 metri. Il canyon naturale, a differenza di quanto comunemente si pensa, non è stato scavato nel corso di migliaia di anni dall’acqua.

Il fiume Alcantara scorre tra pietra lavica, che forma il suo alveo caratteristico. Sul territorio di Motta Camastra, in località Fondaco Motta, si trova la gola più imponente e famosa dell’Alcantara, lunga per più di 6 km, ma percorribile in modo agevole per i primi 3.

La particolarità di queste gole Alcantara consistono nella struttura delle pareti, create da una colata di lava basaltica (povera di silicioma ricca di ferro, magnesio e calcio). La lava si è poi raffreddata molto lentamente, dato il grande spessore del plateau creatosi, permettendo così di creare forme prismatiche pentagonali ed esagonali, che richiamano la struttura molecolare dei materiali che la costituiscono.

L’origine della lunga e profonda gola segue diverse ipotesi, scopriamo quali:

La prima ipotesi è legata ad eventi sismici che spaccarono in due vecchi laghi basaltici formatisi dalla fuoriuscita di magma dalle fessurazioni, vecchie di 300.000 anni, consentendo all’acqua del fiume di insinuarsi al suo interno.

Altra ipotesi potrebbe essere quella che la massa poté spaccarsi durante la fase di consolidamento e raffreddamento per effetto di enormi tensioni interne. Questa ipotesi e la precedente sono state poi scartate: le strutture delle pareti presentano prismi a sezione quadrangolare e in posizione verticale sulla parete lato Messina, e a sezione pentagonale e in posizione orizzontale sulla parete lato Catania. Non essendoci quindi uniformità nelle due strutture, l’ipotesi della spaccatura di una unica massa non regge più, ma ciò fa anzi supporre che le pareti appartengano non a un’unica colata bensì a due distinte e separate colate.

L’ipotesi più accreditata è, allora, che due rami della grande colata convergendo in questo punto abbiano incontrato un “ostacolo” (una lingua di terreno più o meno solida e probabilmente molto umido) biforcandosi per poi ricongiungersi più avanti, imprigionandolo nella massa fluida! Questo “corpo estraneo freddo”, trovandosi improvvisamente dentro quella massa infuocata (con temperature intorno ai 1200° C), ha provocato il repentino raffreddamento del magma da cui si originarono forti tensioni interne col conseguente sprigionarsi delle forze cristalline operanti nella massa stessa. Per effetto di tali forze la lava si è così strutturata in grossi prismi; tipico fenomeno questo che subentra (a detta dei vulcanologi) all’atto del raffreddamento repentino e che divide la roccia in una infinità di prismi perpendicolari alla direzione della colata. A questo punto la Gola è venuta alla luce tramite l’azione erosiva (e adesso si che c’entra) delle acque del fiume Alcantara che, scavando per millenni, ha portato via quel “corpo estraneo” (di natura evidentemente più “tenero” del durissimo basalto).


Dove si trovano le Gole dell’Alcantara? Scoprilo attraverso Il Viaggio in Sicilia!

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