Saline di Marsala: riserva naturale orientata

Le Saliene di Marsala- Il Viaggio in Sicilia

Saline di Marsala

Caratterizzate da dune di sale candide e mulini a vento per la macinazione di quest’ultimo. Scenari d’altri tempi regalati anche dalla presenza del Museo del Sale.

Le Saline di Marsala si trovano all’interno della riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco istituita nel 1995, si estende per quasi 1.000 ettari. La riserva, all’interno della quale si esercita l’antica attività di estrazione del sale, è una importante zona umida che offre riparo a numerose specie di uccelli migratori; è gestita dal WWF Italia.

Storia delle Saline di Marsala

Di origine fenicia, il geografo arabo al-Idrīsī documenta la presenza delle saline già nel periodo della dominazione normanna in Sicilia. Sotto il regno di Federico di Svevia fu istituito il monopolio di Stato sulla produzione del sale, che si protrasse anche durante la dominazione angioina. Furono in seguito gli aragonesi a sancire il ritorno alla proprietà privata, ma fu sotto la corona spagnola che l’attività di produzione del sale raggiunse la sua acme, trasformando il porto di Trapani nel più importante centro europeo di commercio del prezioso elemento. Le saline da Trapani, arrivarono fino alle isole dello Stagnone persso le saline di Marsala.

Dal 1861 con l’Unità d’Italia queste saline non furono nazionalizzate, e furono le uniche a superare il monopolio del sale da parte dello Stato, esportandolo in diversi paesi. Dopo la prima guerra mondiale con la concorrenza delle saline industrializzate di Cagliari iniziò la decadenza delle saline trapanesi, accentuata dallo scoppio della Seconda guerra mondiale e dalla concorrenza straniera con il salgemma. Molte delle saline furono dismesse o abbandonate.

Restano i caratteristici mulini a vento, utilizzati nel tempo, per una duplice funzione: alcuni per la macinazione del sale, altri per il pompaggio dell’acqua salata da una vasca all’altra.

Il sale marino trapanese è oggi inserito nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali siciliani riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, che nell’aprile 2011 ne ha anche riconosciuto l’IGP con la denominazione “Sale marino di Trapani”.

Nel 2011 le saline di Trapani hanno ottenuto il riconoscimento di zona umida Ramsar, con decreto del Ministero dell’ambiente.


Il territorio

La Riserva comprende una fascia costiera estesa quasi mille ettari, suddivisi in zona A di Riserva, circa 707 ha, e zona B di Pre-Riserva di circa 278 ha, tra i comuni di Trapani e Paceco.

Gran parte della Riserva è costituita da saline di proprietà privata, in cui viene tuttora praticata l’estrazione del sale secondo le tecniche tradizionali in uso da secoli. Di notevole impatto paesaggistico la presenza di numerosi mulini a vento utilizzati per pompare l’acqua tra i bacini.

Oltre questa valenza etno-antropologica, il sito si caratterizza per il fatto di essere una delle più importanti aree umide costiere della Sicilia occidentale, ambiente di sosta di numerose specie di uccelli migratori.


Le strutture d’accoglienza

Presso il Mulino Maria Stella, sulla strada provinciale n.21 Trapani-Marsala, in frazione Nubia, è attivo un centro di accoglienza per i visitatori, aperto nel periodo estivo tutti i giorni tranne la domenica, ove è disponibile materiale informativo (guide, cartine) sulla Riserva.


Produzione di sale marino

Nonostante sia una riserva si effettua ancora l’attività storico-tradizionale della salicoltura. Infatti gran parte della riserva è costituita da saline di proprietà privata, dove è permessa la coltivazione e la produzione di sale marino. La produzione del sale è in costante aumento: dalla istituzione della Riserva ad oggi è passata da circa 50.000 za circa 80.000 tonnellate/anno, ed è in corso di istituzione anche una nuova salina. Oltre a quelle che fanno capo alla Sosalt, vi sono: Salinagrande (la più antica di Trapani), la salina Galia Teresina, la salina Culcasi, la salina Calcara (intorno all’Isolotto della Calcara), la salina Galia.


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